Situato sul colle panoramico di Sant’Apollinare, a Fiesole, il Fresco Parkinson Institute nasce da un attento restauro condotto su progetto dell’Architetto Gianluca Aquila. Il complesso architettonico su cui è stato realizzato l’opera è frutto di differenti interventii che si sono succeduti nel corso del tempo e che hanno riguardato sia la destinazione d’uso sia la volumetria dell’edificio. Il complesso, che nasce e si sviluppa nel XV secolo a partire da una cappella di impianto romanico, nell’Ottocento è stato trasformato in una villa privata, per poi essere riconvertito nella sede della Fondazione Fresco Parkinson Institute. L’edificio ancora oggi ospita al suo interno la cappella, attorno alla quale si è sviluppato l’ampliamento ottocentesco, e la porzione a sud-est dell’immobile poggia direttamente sulle mura etrusche; sul medesimo prospetto trova spazio anche una corte interna privata.
L’intervento di restauro ha rappresentato l’opportunità per sviluppare un progetto di ricucitura storica, grazie al quale è stato possibile realizzare un dialogo stilistico tra le differenti componenti dell’edificio, oggi finalmente in armonia grazie all’intonacatura a calce idraulica realizzata su tutti i fronti – fatta eccezione per la cappella, che resta incastonata tra due pareti candide come un gioiello – e ai nuovi innesti vetrati inseriti nel progetto con la collaborazione di Promo. Il linguaggio minimal utilizzato per i volumi vetrati realizzati stabilisce con chiarezza la propria autonomia formale rispetto alla preesistenza, pur collocandosi in armonia con il resto del costruito. Strutture in acciaio, lamiere verniciate ad effetto brunito e vetro extrachiaro caratterizzano le nuove addizioni che, grazie alla loro trasparenza, concretizzano e valorizzano il rapporto degli ambienti interni con il paesaggio circostante.
In particolare, nella copertura del nucleo ottocentesco sulla sagoma di una preesistente terrazza è stata realizzata un’altana interamente vetrata che offre di un affaccio a 360° sulla Valle del Mugnone. Infissi, stipiti, architravi e davanzali in acciaio brunito sono tutti aggettanti rispetto al filo della facciata, accorgimento studiato per mitigare l’apporto solare nei mesi estivi.
Altri due interventi sono stati realizzati sui prospetti che affacciano sulla corte interna: un nuovo infisso che, nascosto sotto al porticato, ne chiude e protegge l’area, e un balcone. Questo, quasi evanescente, è composto da tre elementi scatolari realizzati in acciaio brunito e da un parapetto in vetro extrachiaro sostenuto da un montante e un corrimano in lamiera verniciata, incrociati tra di loro quasi a ricordare una croce. Il balcone è stato inoltre sfruttato come elemento formale per legare stilisticamente tra loro i prospetti, trasformandone il profilo inferiore in una cornice marcapiano che abbraccia i fronti ottocenteschi esposti a sud-est e nord-est.
Anche l’ingresso dell’istituto ha previsto un intervento di recupero, con la realizzazione di un nuovo portale caratterizzato da specchiature vetrate incorniciate da elementi in acciaio brunito, le cui linee geometriche si inseriscono perfettamente all’interno del prospetto ottocentesco.