2 Febbraio 2023
Integrare l’industria al territorio
L’opificio umbro Salpi, progettato dall’architetto Enzo Eusebi e realizzato da Promo Spa, ottiene il German Design Award 2024 nella categoria riservata all’architettura d’eccellenza.
Integrare l’industria al territorio

L’attitudine visionaria da una parte, l’istinto imprenditoriale dall’altra, uno schietto pragmatismo comune a entrambi. Marchigiani dalle personalità energiche, forti di competenze trasversali riconosciute, sviluppate lungo percorsi segnati da esperienze di successo. Giuliano Procaccini, fondatore di Promo Spa e Enzo Eusebi, architetto ingegnere pluripremiato, fondatore dello studio ENZOEUSEBI+PARTNERS, sono espressioni di una provincia “glocalizzata”, genuinamente orgogliosa di misurarsi su scala internazionale. Con ruoli diversi, ma con obiettivi complementari. Il sodalizio – ormai quasi ventennale – ha avuto la sua recente consacrazione nell’assegnazione del German Design Award 2024 nella categoria riservata all’architettura d’eccellenza, ricevuto il 26 gennaio a Francoforte. Un riconoscimento significativo, ottenuto grazie al progetto del prosciuttificio Sal.pi, ai piedi di una collina della campagna umbra, a Preci.

«Con Promo – afferma Enzo Eusebi – abbiamo una forza in comune: essere piccoli ma grandi in un mondo in cui domina il pensiero unico della parametrizzazione, dove nei “contenitori edili” in cui la falsa sostenibilità si determina nella capacità di recuperare qualche litro d’acqua o inserendo alberi a cui vengono tagliate le radici e trapiantati a cento metri d’altezza. È un futuro già segnato ma che in periferia possiamo ancora frenare, perché il nostro è un patrimonio edile innescato su materiali locali poveri. Lo evidenziano i danni degli ultimi terremoti sui nostri borghi straordinari, che non riusciamo a ricostruire certamente per la complessità burocratica ma soprattutto perché non c’è più una delle componenti fondamentali della ricostruzione, l’artigiano edile, una potenzialità dimenticata dal mondo dell’istruzione italiana. Nel futuro globalizzato, che prevede il controllo “numerico” anche del lavoro, per fortuna crescono eccellenze come Promo, fortemente radicate nel mondo dell’architettura contemporanea con una dimensione  che definirei ancora sartoriale. Quando una nostra committenza, pubblica o privata, ci avvicina a un’azienda di questo tipo siamo felici, perché come ingegneri dell’architettura inneschiamo subito un dialogo armonico, che si traduce sia nella realizzazione che nel rispetto dei tempi e del budget. Lo evidenzia l’edificio industriale, realizzato insieme, e per il quale siamo stati premiati a Francoforte appunto; rispetto di tutto fino al dettaglio, oggi fondamentale nella tecnologia a secco.» Il prosciuttificio Sal.pi., costituito da una volumetria ipogea adibita alla produzione e da una sospesa a uso direzionale, è incastonato nel paesaggio con discrezione, in un rapporto virtuoso tra natura e artificio, equilibrato dall’accostamento dei materiali utilizzati per le strutture portanti e per le finiture: acciaio, legno, e vetro.

Concepito coniugando approccio ingegneristico e sperimentazione architettonica in virtù della duplice formazione di Eusebi, e realizzato grazie al supporto tecnico puntuale e all’efficienza esecutiva di Promo Spa, il complesso è esemplare per compatibilità con il contesto e per efficienza energetica. Ha saputo dimostrare la sua solidità e la sua sicurezza non riportando alcun danno durante i terremoti che hanno invece pregiudicato l’attività di altre aziende del territorio. «Dal punto di vista tecnologico – spiega Enzo Eusebi – è stato un progetto complesso perché gravitava in un’area altamente sismica e lo abbiamo realizzato, noi e Promo, senza immaginare che dopo qualche anno ci sarebbe stato un terremoto devastante. L’edificio industriale non ha riportato nessun danno nonostante si componga di tecnologie edili differenziate. Non abbiamo realizzato un’architettura edonistica, – conclude Eusebi – perché l’Architettura deve essere “abitata” e per questo l’ho funzionalizzata. Per l’operaio che avrebbe dovuto lavorarci, cercando quindi di attivare una corrispondenza biunivoca attraverso le grandi aperture vetrate con il paesaggio, l’Appennino umbro che mostra l’evoluzione delle stagioni e della vita.»